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Bobbio e il suo territorio...

…la Val Trebbia, che Hemingway ha definito la vallata più bella del mondo.

Abbiamo un meraviglioso fiume balneabile, una natura selvaggia sui nostri monti e un borgo con richiami storico-artistici unici.

Affacciata sul fiume Trebbia, la cittadina di Bobbio risente delle influenze delle regioni con cui confina e di cui in passato ha fatto parte (Liguria, Lombardia e Piemonte): sulle colline circostanti si coltivano ancora il nebbiolo e il dolcetto ed i piatti tipici sono di “fusione” con quelli della vicina Liguria.

Il paese è ai piedi del Monte Penice, a 272 metri di altezza con poco più di 3.500 abitanti, che si triplicano nella stagione calda quando la vallata è meta di turismo estivo.

In collaborazione con le altre associazioni territoriali è possibile scegliere e partecipare a diversi tour:

Tour Bobbio classica

Visita guidata al borgo. La guida accompagnerà i partecipanti alla scoperta della storia e dei principali, monumenti del borgo, attraverso i più suggestivi vicoli medievali. Si visiteranno la Basilica (compresa la cripta) e il monastero di San Colombano, la Cattedrale, il ponte Vecchio e il Castello Malaspina.

Tour Bobbio contemporanea

Un viaggio alla scoperta di uno dei tesori artistici della città: la Collezione Mazzolini, situata nell’antica Abbazia, nei locali che anticamente ospitavano le celle dei monaci, e successiva tappa allo studio pensatoio di Pino Ballerini, celebre pittore, scultore e poeta nativo di Bobbio, che con le sue opere ha dato voce e corpo alla Valle.

I musei
Museo dell’Abbazia, Museo Collezione Mazzolini, Museo della Città, Museo Dicesano, e l’interno del Castello Malaspina Dal Verme.

Altri percorsi, anche nei borghi vicini, possono essere studiati su richiesta: es. Travo, il museo archeologico e il parco della Preistoria, Brugnello, Santuario di Sant’Anna sulla Pietra Perduca.

Leonardo e la Val Trebbia

La Gioconda

Un estratto da il Giornale.it del 2 settembre 2015.

Cinque anni fa, con il lavoro “Enigma Leonardo: la Gioconda, in memoria di Bianca”, identificò il ponte Gobbo di Bobbio con il ponte dipinto sullo sfondo della ” Oggi la ricercatrice Carla Glori dice di avere una conferma della sua tesi grazie a una verifica tecnica effettuata dallo Studio Architetti Bellocchi di Piacenza, che ha svolto indagini sul campo ed elaborazioni di modelli 3D.

La tesi della studiosa colloca lo sfondo della Gioconda, da lei identificata in Bianca Sforza, a Bobbio e localizza il “punto di vista” del pittore da una finestra al piano alto del castello Malaspina Dal Verme. La verifica sul campo, ora, comprova compatibilità e conformità degli elementi del “paesaggio reale”, annuncia la studiosa, con quelli dipinti alle spalle della modella.

I dieci punti di riferimento tra cui il ponte Gobbo individuati nel paesaggio reale di Bobbio, e corrispondenti ad altrettanti elementi del paesaggio dipinto, sottoposti ad esami e controlli tecnici “sono risultati infatti annuncia la ricercatrice pressoché coincidenti”.

Continua leggere su https://www ilgiornale it/news/cultura/sfondo gioconda bobbio 1165666.html

La leggenda del Ponte del Diavolo

Secondo un’antica leggenda, san Colombano, monaco irlandese del VII secolo, era ansioso di portare la parola di Dio alle popolazioni che vivevano sull’altra sponda del fiume Trebbia all’altezza del paese di Bobbio Il maligno gli promise di costruire il ponte in una sola notte, in cambio della prima anima mortale che lo avrebbe attraversato Il santo accettò Nella notte, il diavolo convocò vari diavoletti che lo aiutarono nell’opera muratoria, reggendo le volte del ponte I demoni erano di statura diversa e così le varie arcate del ponte vennero fuori di dimensioni varie

Al mattino, il diavolo si appostò all’estremità del ponte, per esigere il suo compenso, ma san Colombano lo gabbò facendo passare sul ponte, al posto di un uomo, il suo povero cagnetto sofferente e molto malato (alcuni dicono si trattasse di un orso) Il diavolo, inferocito, se ne tornò all’inferno, non prima però di avere sferrato un calcio al suo manufatto, che da allora è anche sghembo Si dice che nella cripta della Chiesa di san Colombano ci siano ancora le orme dello sventurato animale che fece da cavia

https://www.assemblea.emr.it/emilianoromagnolinelmondo/la-consulta/storia-emigrazione/storia-e-cultura-della-regione/sezioni/storie-dalle-citta-e-dai-paesi/piacenza-bobbio-il-ponte-gobbo-o-ponte-del-diavolo

Guarda la puntata di Kilimangiaro su Bobbio